L’organizzazione mondiale per il Turismo sceglie KANDOVAN tra i migliori villaggi turistici del pianeta
L’organizzazione mondiale per il Turismo (UNWTO) ha recentemente aggiunto il villaggiot troglodita di Kandovan, nel nord-0vest dell’Iran, alla sua lista dei Best Tourism Villages Network (rete mondiale dei migliori villaggi turistici).
La decisione e’ stata presa in occasione della 25esima sessione dello UNWTO tenutasi a Samarcanda, in Uzbekistan, dal 16 al 20 Ottobre 2023.
Kandovan ha ottenuto il titolo superando altri 8 villaggi iraniani: Meymand nel Kerman, Soheili nella regione di Hormozgan, Qasemabad nel Gilan, Kandelus nel Mazandaran, Palangan nel Kurdistan, Abyaneh a Isfahan e Bisheh nel Lorestan.
Ma ecco un approfondimento su quest splendido villaggio.
A nord-ovest dell’Iran, nella regione dell’Azerbaijan, la montagna Sahand, per via dei fiori e soprattutto dei papaveri che ricoprono le sue pendici, è famosa come “la sposa delle montagne dell’Iran”. Le attrazioni naturali del Sahand sono notevoli; le numerose sorgenti, la flora rigogliosa dell’estate e della primavera, le piste di sci, le terme naturali e le vallate fresche ed accoglienti, sono molto amate dai visitatori. Il villaggio di Kandovan sorge proprio in questa meravigliosa cornice ed ogni anno ospita migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
Kandovan è un villaggio di considerevole importanza storico-culturale che si trova a 50 km a sud-ovest di Tabriz, ai piedi del monte Sahand. Dopo aver attraversato una valle verdeggiante, divisa in due da un fiume, si raggiunge salendo il monte Sahand il villaggio roccioso. Le case del villaggio sono a forma di cono messo al contrario e sono proprio di roccia e di lava indurita; il Sahand, infatti è un vulcano spento. La gente del posto ha saputo sfruttare quindi quelle case che di fatto sono state costruite dalla natura e le abita. Queste case di pietra lavica sono dette Karan. Secondo gli studiosi vennero popolate dagli antenati degli attuali abitanti di Kandovan 7 secoli fà, ovvero quando i mongoli attaccarono queste zone. La gente dei villaggi vicini salì sui monti e si rifugiò in questi Karan e si salvò dalla strage degli invasori. È interessante sapere che le case di lava indurita e di roccia sono molto confortevoli almeno dal punto di vista termico; infatti sono fresche d’estate e calde d’inverno.
Con la sua storia inverosimile, Kandovan è uno dei tre soli villaggi rocciosi del mondo. L’architettura incredibile delle case attira l’attenzione di qualsiasi visitatore. È importante ricordare che oltre a Kandovan gli altri due villaggi di roccia del mondo si trovano in Turchia e negli Stati Uniti, ma lì nelle case di roccia non vive più nessuno. A Kandovan invece la gente vive in queste antiche e caratteristiche case, abbellite e perfezionate naturalmente dalla mano umana. La pietra lavica infatti è stata scavata al suo interno per dare spazio ai vari vani delle case, alle stalle, ai rifugi, a tante belle stanze.
Il villaggio di Kandovan ha una moschea, delle terme pubbliche, una scuola ed un mulino. Anche la moschea è ricavata all’interno di un Karan, una roccia lavica trasformata in casa. La caratteristica dei Karan è che al contrario delle altre case tipiche iraniane si sviluppano molto in altezza e non tanto in superfice; alcuni Karan arrivano pure ad essere di tre o quattro piani; al pian terreno ci sono di solito le stalle ed ai piani superiori le stanze per la famiglia.
Di solito al quarto piano di questi Karan vi è la dispensa. I piani dei Karan sono connessi attraverso scale esterne ed anche se ogni singolo piano non ha tanta superfice in generale offrono una vita confortevole alle famiglie che vivono in essi. Tutto intorno alle pareti i Karan sono abbelliti da incanalature che servono per poggiare lumi, specchi, libri ed altri suppellettili. In alcuni di essi vi sono lampade appese al soffitto.
La porta d’ingresso della case fatte di roccia vulcanica, i Karan, viene detta Astanè. Subito dopo l’Astanè che di fatto introduce ad uno spazio che precede la casa vera e propria, c’è sempre una vaschetta d’acqua dove le persone si lavano una volta rientrate da fuori e quindi prima di entrare in casa; una volta l’acqua veniva portata dal fiume ed oggi che c’è quella del rubinetto la gente preferisce condurla sempre in queste vasche per fare come vuole la tradizione ed entrare in casa solo dopo aver fatto la doccia. Nelle pareti dei Karan sono stati scavati anche degli armadi che vengono detti Kazanè, che nel linguaggio locale vorrebbe dire “cofano”. La roccia vulcanica è un ottimo isolante termico e perciò la gente sta al fresco d’estate e gode del caldo in inverno. Comunque i Karan sono sempre costruiti in modo da ricevere sole dalla porta e dalle finestre in inverno. Per via dello spessore delle pareti e la difficoltà di scavarle le porte e le finestre di solito sono piccole; le porte sono raramente più alte di 160 cm ed hanno al massimo una larghezza di 120 cm. Bisogna dire che il più del lavoro nel villaggio di Kandovan lo ha fatto la natura e le stradine e le viuzze, in pratica, sono le vie scavate nella roccia dall’acqua delle nave e dai ruscelli.
Nella zona di Kandovan si pratica l’allevamento, soprattutto di api, ed il miele di questa zona è tra i più pregiati dell’Iran. Ottimi i latticini e famosa pure l’acqua minerale utile per combattere i calchi renali.
Il villaggio conta circa 700 anime ed oltre all’agricoltura ed all’allevamento la gente si occupa di attività artigianali come la tessitura di tappeti e Qlim oppure della lavorazione dei metalli.
L’unico albergo del villaggio, anch’esso ricavato nella roccia lavica, offre ai visitatori la possibilità di provare emozioni senza eguali, in un ambiente che sembra incantato.